sabato 21 dicembre 2013

tratto da :alfemminile.com-raccontierotici

La donna multiorgasmica




















da:eclissiinfinito
 

Oh, dolce Eclissi ... lo so bene come si approssima il mio orgasmo, prima di sventagliarsi in un arcobaleno di intensi momenti di piacere multiplo.

Esso spinge sempre più forte per arrivare a sgorgare da tutta me stessa, e quando sfocia, burrascoso e violento, colpisce cosi intensamente da costringermi ad inarcare la schiena al cielo, immolandomi sull'altare del mio stesso piacere. In quel preciso istante perdo tutti i punti d'appiglio con il mondo circostante e avverto chiaramente il dissolversi del controllo imposto dalla razionalità.

All'inizio, quando ancora non sapevo gestire bene le energie che mi si agitavano dentro, mi bloccavo in sintonia con l'ondata più forte, a occhi spalancati e bocca aperta, colpita a morte dalla forza disarmante da cui ero stata investita. Solo in seguito mi sono resa conto che, in quel modo, stavo rischiando di perdere tutto il resto che avrei scoperto oltre. Ho capito che non dovevo fermarmi al primo naufragio sulla battigia umida delle mie pulsioni, ma era necessario dare ulteriore sfogo alle fitte di voglia che fluivano lente al clitoride, forgiandole nella direzione giusta, senza disperderle. E ricominciavo a muovermi, a gemere, a gridare, a contorcermi fra le lenzuola, finendo sempre in un percorso a spirale, orgasmo dopo orgasmo, seminato dalla testa ma sbocciato nel corpo.

Ormai so che appena si esaurisce il primo, così intenso, e arriva un'apparente calma, risentirò pulsare forte il desiderio fra le gambe, le stringerò e le terrò strette a me, ben conscia che questo pacato benessere non mi basterà. E' come se la voglia partisse dalle viscere dello stomaco ed è come se la corrente elettrica nuovamente diffusa nel mio corpo riaccendesse la fiça che non cesserà di colare sulle lenzuola bianche. E' una sensazione devastante e non riesco a fare altro che ricominciare, chiudendo gli occhi e facendomi sçopare la testa da me stessa e dai miei pensieri, spesso nerissimi, maturati attorno alle persone che amo.

Tutte le sere prima di dormire devo venire ... Devo aprirmi ... Devo godere delle scosse del giorno ... Ripercorrere gli istanti in cui mi sono bagnata e risentire tutto ... devo stare da sola, sola con me stessa... Devo sfamarmi da sola e farmi sommergere dalle ondate di tutti gli orgasmi sfuggiti al giorno ... non mi bastano più due o tre sçopate, reali e persino virtuali, ne voglio altre con me stessa, io e le mie dita, completamente chiusa al mondo esterno. IO ME MIA.

Ci sono giorni in cui, dopo che Lui mi ha sbattuta a letto, prendo a slacciargli rabbiosamente i jeans e mi faccio sçopare forte la bocca ... sa che dovrà farlo fino in fondo, senza paura, mentre io mi sçopo da sola. E verrò subito, in un istante ...poi attenderò il suo turno e, mentre sarò occupata a saziarmi di tutto lo sperma che mi avrà spinto in gola, verrò ancora, e ancora, senza soluzione di continuità ... Ma non mi basta, non mi può bastare. Lo costringerò a succhiare il mio orgasmo dalle dita, facendogli perdere ogni senso della realtà. E quando sarò nuovamente da sola, con la sua saliva depositata sulle dita, mi farò venire ancora, accompagnata dal suo profumo di maschio. Ancora e ancora ... Ancora e ancora ... Sono così insaziabile che a volte il sonno mi sorprende con le dita dentro la mia fiça, inzuppate di me dopo l'ultimo spasimo ... finalmente serena.

E' bisogno incessante, quello che provo ... sentirmi aperta, slabbrata, la sua ... e anche la mia, di me stessa ... e mi eccito da morire quando mi sfondo forte davanti lo specchio e poi mi osservo venire, nuovamente ... Aperta fino a farmi male, prontissima per ricevere quel sesso che non arriverà, che vorrei e non avrò ... Allora mi torturo da sola ardendo intensamente affinché possa ascoltare i miei richiami, soffrendo la sua bastarda assenza, quel vuoto selvaggio da cui non so schiodarmi senza il suo ritorno. E continuerò a bagnarmi sempre di più ... Perché la voglia sale con e senza di lui, e i colpi inferti al cervello diventeranno frenetici per farmi respirare nuovamente solo quando l'ultimo orgasmo mi avrà liberata da un anello di quella interminabile catena ... per poi ricominciare fino a quando la stanchezza non prenderà il sopravvento.

Tutte le notti lo faccio ...
Sono sempre aperta ...
E le mie dita sanno sempre di me ...
Sono buona, so di buono ...

Sì, caro Eclissi, ne ho bisogno ... totalmente ... per liberare ansia, attesa, per anestetizzare la frenesia della sua mancanza ... Se non mi controllo più dalla voglia che mi ha morso il clitoride, potrei venire anche 10 volte di seguito ... E vengo quasi subito ... Continuamente ... Gli orgasmi mi frustano, mi percuotono, mi devastano ... e mi lasciano ansante sul letto e svuotata. Finalmente senza inquietudini, senza paura del futuro, senza quel senso della solitudine che mi attanaglia mentre sono sola, sperduta. Finalmente sola, e liberata, con e senza di lui.

Ecli&Baby

scritto il 27/10/13 alle 21:12

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