lunedì 30 dicembre 2013

da Ricardo munoz attraverso Pedro Guerrero Romea


DIEGO RIVERA

(Guanajuato 1886 - città del Messico, 1957) Pittore messicano, considerato uno dei muralisti leader nel suo paese. Ha studiato per quindici anni (1907-1922) in diversi paesi europei (in particolare Spagna, Francia e Italia), dove si interessò di arte d'avanguardia e lasciato accademico.

Le opere di questo periodo, su una mano, riflettono un interesse carico nel Cubismo sintetico (il guerrillero, 1915), assunto nella sua tappa parigina e da altro una grande ammirazione per l'affresco del Quattrocento (e in particolare, da Giotto), che cosa ha motivato sua partenza dal precedente estetica cubista.

Identificato con ideali rivoluzionari della loro patria, Rivera restituito dall'Italia al Messico (1922), in un momento quando la rivoluzione sembrava consolidata. Insieme a David Alfaro Siqueiros si dedicò a studiare in profondità la Maya e Aztechi, arte che vuoi influenzano significativamente il suo lavoro successivo. In collaborazione con altri importanti artisti messicani del tempo (come il proprio Siqueiros e Orozco), fondò l'Unione dei pittori, che da cui nascono il movimento muralista messicano, della radice profonda indigeni.

Durante il decennio del 1920 ricevette numerose commissioni da parte del governo delle vostre composizioni di grande muraglia di marca paese (Palacio de Cortés in Cuernavaca, Palazzo nazionale e il Palazzo delle belle arti di città del Messico, scuola nazionale dell'agricoltura a Chapingo) in cui Rivera sinistra le correnti artistiche del tempo per creare uno stile nazionale che riflette la storia del popolo messicano, dai tempi pre-colombiani fino alla rivoluzione, con scene di un realismo vigoroso e popolare e colori vivaci. In questo senso, sono famosi, per esempio, le scene che evocano la presenza di Hernán Cortés in messicano terre (ad esempio, l'arrivo del conquistatore fino alle coste di Veracruz, o incontra il re azteco Montezuma a Tenochtitlan).

Artista impegnato politicamente, Rivera riflette il loro impegno alla causa socialista in un murales di successi e fu uno dei fondatori del partito comunista messicano. Visitò l'Unione Sovietica nel 1927-28, e, tornato in Messico, egli sposò la pittrice Frida Kahlo, che era stato il suo modello.

Nel 1930 si recò negli Stati Uniti, dove mettere la loro arte al servizio dell'esaltazione del macchinario; varie mostre e dipinte grandi murales nella città di San Francisco, Detroit - decorazione del Detroit Institute of art (1932) - e New York - Rockefeller Center (1933), che è stato respinto dal loro contenuto socialista.

Il vettore di fiori, di Diego Rivera. (Tradotto da Bing)


mercoledì 25 dicembre 2013

stivali

stivali hessian verrsione maschile

anche a natale...

....cisono stati omicidi, suicidi,incidenti,auto bombe e via dicendo .Quindi spirito di natale prrrrrrrrrrrrrrrr..............

sabato 21 dicembre 2013

da elementi pittorici(F:B:)

Elementi Pittorici ha aggiunto 3 nuove foto all'album Gulyás László Művei| Elementi Pittorici
Born in Budapest, Hungary in 1960, Laszlo Gulyas graduated at the Academy of Fine and Applied Arts. Laszlo continued his studies as a student of the Academy of Fine Arts between 1983 and 1987. He has been member of the National Society of Hungarian Artists since 1987.The artist developed his individual world of images and acquired the painting techniques of the early masters of painting under the influence of the universal art of Rembrandt. This is what makes him distinct form his contemporaries. He seems to be charmed by the revival of heritage rather than by demolishing the art of painting or by recording its death struggle. In his works he applies the contrastive effects of the light and the shade with brilliant skills. Besides the clear colours his sketching appears to be remarkable.The principal values of his gift are exhibited in his portrays of his family, which are full of vitality and harmony.

tratto da :alfemminile.com-raccontierotici

La donna multiorgasmica




















da:eclissiinfinito
 

Oh, dolce Eclissi ... lo so bene come si approssima il mio orgasmo, prima di sventagliarsi in un arcobaleno di intensi momenti di piacere multiplo.

Esso spinge sempre più forte per arrivare a sgorgare da tutta me stessa, e quando sfocia, burrascoso e violento, colpisce cosi intensamente da costringermi ad inarcare la schiena al cielo, immolandomi sull'altare del mio stesso piacere. In quel preciso istante perdo tutti i punti d'appiglio con il mondo circostante e avverto chiaramente il dissolversi del controllo imposto dalla razionalità.

All'inizio, quando ancora non sapevo gestire bene le energie che mi si agitavano dentro, mi bloccavo in sintonia con l'ondata più forte, a occhi spalancati e bocca aperta, colpita a morte dalla forza disarmante da cui ero stata investita. Solo in seguito mi sono resa conto che, in quel modo, stavo rischiando di perdere tutto il resto che avrei scoperto oltre. Ho capito che non dovevo fermarmi al primo naufragio sulla battigia umida delle mie pulsioni, ma era necessario dare ulteriore sfogo alle fitte di voglia che fluivano lente al clitoride, forgiandole nella direzione giusta, senza disperderle. E ricominciavo a muovermi, a gemere, a gridare, a contorcermi fra le lenzuola, finendo sempre in un percorso a spirale, orgasmo dopo orgasmo, seminato dalla testa ma sbocciato nel corpo.

Ormai so che appena si esaurisce il primo, così intenso, e arriva un'apparente calma, risentirò pulsare forte il desiderio fra le gambe, le stringerò e le terrò strette a me, ben conscia che questo pacato benessere non mi basterà. E' come se la voglia partisse dalle viscere dello stomaco ed è come se la corrente elettrica nuovamente diffusa nel mio corpo riaccendesse la fiça che non cesserà di colare sulle lenzuola bianche. E' una sensazione devastante e non riesco a fare altro che ricominciare, chiudendo gli occhi e facendomi sçopare la testa da me stessa e dai miei pensieri, spesso nerissimi, maturati attorno alle persone che amo.

Tutte le sere prima di dormire devo venire ... Devo aprirmi ... Devo godere delle scosse del giorno ... Ripercorrere gli istanti in cui mi sono bagnata e risentire tutto ... devo stare da sola, sola con me stessa... Devo sfamarmi da sola e farmi sommergere dalle ondate di tutti gli orgasmi sfuggiti al giorno ... non mi bastano più due o tre sçopate, reali e persino virtuali, ne voglio altre con me stessa, io e le mie dita, completamente chiusa al mondo esterno. IO ME MIA.

Ci sono giorni in cui, dopo che Lui mi ha sbattuta a letto, prendo a slacciargli rabbiosamente i jeans e mi faccio sçopare forte la bocca ... sa che dovrà farlo fino in fondo, senza paura, mentre io mi sçopo da sola. E verrò subito, in un istante ...poi attenderò il suo turno e, mentre sarò occupata a saziarmi di tutto lo sperma che mi avrà spinto in gola, verrò ancora, e ancora, senza soluzione di continuità ... Ma non mi basta, non mi può bastare. Lo costringerò a succhiare il mio orgasmo dalle dita, facendogli perdere ogni senso della realtà. E quando sarò nuovamente da sola, con la sua saliva depositata sulle dita, mi farò venire ancora, accompagnata dal suo profumo di maschio. Ancora e ancora ... Ancora e ancora ... Sono così insaziabile che a volte il sonno mi sorprende con le dita dentro la mia fiça, inzuppate di me dopo l'ultimo spasimo ... finalmente serena.

E' bisogno incessante, quello che provo ... sentirmi aperta, slabbrata, la sua ... e anche la mia, di me stessa ... e mi eccito da morire quando mi sfondo forte davanti lo specchio e poi mi osservo venire, nuovamente ... Aperta fino a farmi male, prontissima per ricevere quel sesso che non arriverà, che vorrei e non avrò ... Allora mi torturo da sola ardendo intensamente affinché possa ascoltare i miei richiami, soffrendo la sua bastarda assenza, quel vuoto selvaggio da cui non so schiodarmi senza il suo ritorno. E continuerò a bagnarmi sempre di più ... Perché la voglia sale con e senza di lui, e i colpi inferti al cervello diventeranno frenetici per farmi respirare nuovamente solo quando l'ultimo orgasmo mi avrà liberata da un anello di quella interminabile catena ... per poi ricominciare fino a quando la stanchezza non prenderà il sopravvento.

Tutte le notti lo faccio ...
Sono sempre aperta ...
E le mie dita sanno sempre di me ...
Sono buona, so di buono ...

Sì, caro Eclissi, ne ho bisogno ... totalmente ... per liberare ansia, attesa, per anestetizzare la frenesia della sua mancanza ... Se non mi controllo più dalla voglia che mi ha morso il clitoride, potrei venire anche 10 volte di seguito ... E vengo quasi subito ... Continuamente ... Gli orgasmi mi frustano, mi percuotono, mi devastano ... e mi lasciano ansante sul letto e svuotata. Finalmente senza inquietudini, senza paura del futuro, senza quel senso della solitudine che mi attanaglia mentre sono sola, sperduta. Finalmente sola, e liberata, con e senza di lui.

Ecli&Baby

scritto il 27/10/13 alle 21:12

venerdì 20 dicembre 2013

wanted

vivo meglio morto   Babbo Natale.
per furto,truffa ,istigazione al suicidio,rottura di promesse, istigazione ed sviluppo di terrrore nei bambini,ansia e disperazione e istigazione all'omicidio e ecc......

domanda cattiva

quante signore sono disposte a inixiare ed portare avanti una relazione a tre,cosi composta : lei ,il suo uomo ed la un altra donna?
Il tutto abitando nella stessa casa ,passando norri infuovate tutti insieme ,dividendo ogni aspetto della vita in comune(sesso,problemi,gioie e via dicendo)?

domenica 15 dicembre 2013

dal Il gionale.it/interni-tramite F:B:

La Boldrini si porta in Sudafrica il fidanzato E per giustificarsi si aggrappa al "sessismo"

La presidente della Camera con il suo compagno su un aereo di Stato (a spese nostre). Ma invece che scusarsi si è scatenata contro chi ha denunciato lo spreco

La reazione di Laura Boldrini alla denuncia del Giornale è alquanto "scomposta".
Questa mattina il nostro quotidiano ha denunciato che la presidente della Camera è volata Johannesburg, per le commemorazioni di Nelson Mandela, con il suo compagno. Su un volo di Stato. Quindi a spese nostre. Oggi arriva la reprimenda della Boldrini. Prima cinguetta maldestramente: "Funerale di Mandela. Per il viaggio nessuna spesa di trasporto e alloggio nè indennità di missione per me e staff".
Poi, nel pomeriggio, dopo lunghe riflessioni, arriva una lunga e inacidita nota su Facebook. Un comunicato di scuse? Macché, tutt'altro. La Boldrini va all'attacco e cerca di parare il colpo con il tormentone del suo repertorio: il sessismo. Chi l'accusa di aver sperperato del denaro pubblico è un sessista. Perché? Ve lo spiega lei: "In Italia come in tutto il mondo, da sempre persone con incarichi istituzionali viaggiano in coppia, senza che questo rappresenti uno scandalo. Lo fanno negli Stati Uniti come in Europa, in Asia come in Africa. Non amo l’ipocrisia, e dunque dico con nettezza che in queste critiche sento forte l’impronta di una arretratezza sessista dura a morire nella vita pubblica italiana". "Le critiche - prosegue - si sono concentrate sulla partecipazione del mio compagno, ed è soprattutto a queste che intendo replicare. Dov’è il problema, posto che la sua presenza non è costata un euro, per le ragioni che ho spiegato? Ed è bene che si sappia che, quando nei mesi scorsi ha avuto la possibilità di accompagnarmi in qualche altra missione, si è sempre pagato di tasca sua - come è giusto - il viaggio in aereo di linea o in treno (i mezzi che uso più frequentemente per spostarmi).  Per questo non ho voluto ignorare le polemiche: perché‚ penso - conclude la presidente della Camera - che non riguardino solo me, ma lo spazio che a noi donne viene concesso nell’Italia di oggi. C'è ancora molta strada da fare". La strada è lunga, magari è meglio farla senza aereo di Stato.

muovi il mondo....

....con un solo gesto ,sorridi alle persone amate almeno una volta al giorno.

sabato 14 dicembre 2013

domanda ispirata daKissmymiss

quante donne hanno il corpo adatto o la voglia ed la mancanza dei tabù sufficente per indossare un capo del genere?
Foto

venerdì 13 dicembre 2013

da Donna today

I 5 trucchi per farle raggiungere il piacere (subito)

Tu e il tuo lui, passate ore ed ore a letto, alla ricerca di un orgasmo che non arriva? No, problem. Ecco, per “Lui”, una mini guida dei noti sexblogger americani Dan & Jennifer per fare raggiungere, a “Lei”, il piacere
1. Accendi la sua mente
Comincia ad accenderla, partendo dalla testa: dille che è bella, che la desideri, falla sentire bramata. “Lavoratela” bene, fin quando non vedi che sarà pronta. La maggior parte delle donne possono essere frigide perché controllano la loro mente e le loro emozioni. Fidati: il modo migliore per farle avere l’orgasmo è scioglierla mentalmente.
2. Vai con i preliminari
Dedica più tempo ai preliminari e lei avrà un orgasmo non appena comincerete a fare l’amore. Vedrai: portarla al culmine del piacere è piuttosto semplice. La maggior parte degli uomini ha fretta di fare sesso. Invece, il modo più facile per fare arrivare una donna al piacere è quello di perdersi nei preliminari…

3. Usa le parole
Utilizza la sua posizione preferita per portarla sull’orlo dell’orgasmo, sussurrandole parole ad effetto tipo: “quanto ti voglio…“. Alcune donne provano un orgasmo solo per questo. Se non è il suo caso, aspetta finché il suo respiro non diventerà più veloce e guardala quando comincia a lasciarsi andare completamente al piacere in arrivo. Di sicuro, lei verrà quando i vostri sguardi si incontreranno, al ritmo delle tue parole, lusinghiere mi raccomando.

4. Dominala
Quando si tratta di parità dei diritti le donne la sanno lunga. Oggi, possono ottenere tutto I 5 trucchi per raggiungere il piacere (subito)quello che può avere un uomo (o quasi…). Ma, riguardo al sesso, la maggior parte delle donne ha ancora degli istinti primordiali che devono essere soddisfatti. Questi istinti indicano una sola cosa: il suo bisogno di essere “posseduta” da un maschio dominante.

5. Ordinale di venire
Dille che sta per avere l’orgasmo e che lo avrà per te. Non devi chiederglielo, devi semplicemente ordinarglielo: “Adesso fai la brava e godi per me….”. Dire ad una donna di venire mentre sta facendo sesso è uno dei modi più efficaci per farle avere un orgasmo.  Guardala fisso negli occhi e spingi profondamente, in modo che lei si senta in tuo possesso. Si tratta di un bisogno ancestrale che risale all’età della pietra: lei prova l’orgasmo nel momento in cui tu controlli il suo corpo.

viaggire-andarsene

una via di fuga per chi vuole andarsene dall'Italia
National Geographic Magazine
A colorful Yukon landscape undulates along foothills leading to the misty mountain range in the distance. Instagram photo by photographer @paulnicklen (Paul Nicklen) @NatGeo http://instagram.com/p/fk4qkLIVWT/

nuova versione di un vecchio detto.

Yesss....
Yesssss...ecco come rintrerpretare ,in chiave maschilista,il vecchio detto :"Meglio un giorno da leone che cento da pecora."

giovedì 12 dicembre 2013

dieta e feste

vignetta dedicata a tutti i dietisti ed in particolare alla dottoressa Sara Vignozzi

mercoledì 11 dicembre 2013

ricetta strofoli -tramite detto fatto(f.b)

Detto Fatto
Volete imparare a cucinare gli STRUFFOLI?
Quello che serve:
500 G DI FARINA
3 UOVA
3 TUORLI
70 G DI BURRO
100 G DI ZUCCHERO
VINO BIANCO Q.B.
SALE Q.B.
UNA ARANCIA
UN LIMONE
350 G DI MIELE MILLEFIORI
30 G DI ARANCIA CANDITA
30 G DI CEDRO CANDITO
CODETTE DI ZUCCHERO Q.B.
OLIO DI SEMI Q.B.

-Facciamo una fontana con la farina setacciata e ci mettiamo le uova, i tuorli, il burro, lo zucchero, il sale, la scorza di arancia e quella di limone.
-Impastiamo aggiungendo un pochino di vino bianco finché non otteniamo un composto elastico e liscio
-Formiamo una palla e la avvolgiamo nella pellicola. Mettiamo a riposare in frigorifero per un’ora.
-Formiamo sul piano di lavoro leggermente infarinato dei rotolini lunghi di pasta.
-Tagliamo i rotolini di pasta a tocchetti di circa mezzo centimetro
-In una casseruola grande mettiamo a sciogliere il miele a fuoco bassissimo con altri 2 cucchiai di zucchero e qualche cucchiaio d’acqua
-Li friggiamo in abbondante olio di semi e li mettiamo ad asciugare su carta assorbente
-Non appena il miele sarà liquido e ambrato unire gli struffoli e mescolare
-Aggiungere i canditi e le codette di zucchero
-Versiamo su un piatto da portata dando la forma desiderata

da libero tramite facebook

Libero
Un uomo cadde in un pozzo da cui non riusciva a uscire.
Una persona di buon cuore che passava di là disse: "Mi dispiace davvero tanto per te. Partecipo al tuo dolore".
Un politico impegnato nel sociale che passava di là disse: "Era logico che, prima o poi, qualcuno ci sarebbe finito dentro".
Un pio disse: "Solo i cattivi cadono nei pozzi".
Uno scienziato calcolò come aveva fatto l'uomo a cadere nel pozzo.
Un politico dell'opposizione si impegnò a fare un esposto contro il governo.
Un giornalista promise un articolo polemico sul giornale della domenica dopo.
Un uomo pratico gli chiese se erano alte le tasse per il pozzo.
Una persona triste disse: "Il mio pozzo è peggio!".
Un umorista sghignazzò: "Prendi un caffè che ti tira su!".
Un ottimista disse: "Potresti star peggio".
Un pessimista disse: "Scivolerai ancora più giù".
Gesù, vedendo l'uomo, lo prese per mano e lo tirò fuori dal pozzo.

Il più grande bisogno del mondo...
Un po' più di gentilezza e un po' meno avidità,
Un po' più dare e un po' meno pretendere;
Un po' più sorrisi e un po' meno smorfie;
Un po' meno calci a chi è steso per terra;
Un po' più "noi" e un po' meno "io";
Un po' più risate e un po' meno pianti;
Un po' più fiori sulla strada della vita;
e un po' meno sulle tombe.
(B. Ferrero)

domenica 8 dicembre 2013

Baccnali-Bernini

The Metropolitan Museum of Art, New York
Happy birthday to Gian Lorenzo Bernini, born on this day in 1598. Forging a path for future artists, he played an instrumental role in establishing the dramatic and eloquent vocabulary of the Baroque style. http://

Gian Lorenzo Bernini (Italian, 1598–1680) | Bacchanal: A Faun Teased by Children | ca. 1616–17
Foto: Happy birthday to Gian Lorenzo Bernini, born on this day in 1598. Forging a path for future artists, he played an instrumental role in establishing the dramatic and eloquent vocabulary of the Baroque style. http://met.org/1be9HjK 

Gian Lorenzo Bernini (Italian, 1598–1680) | Bacchanal: A Faun Teased by Children | ca. 1616–17

sabato 7 dicembre 2013

da stampa alternativa ef.b-questione di punti di vista

Daniela Grazzi tramite Gabriele Taddei
Opzioni per questa notizia
30.000 bianchi ammazzati, quanto ne sai?
50.000 stupri all'anno, quanto ne sai?
30% delle donne "iniziata" al sesso con uno stupro, quanto ne sai?
Bianchi inseriti in un pneumatico, legati con fil di ferro e incendiati con la benzina, quanto ne sai?
Genocidio degli agricoltori boeri, quanto ne sai?
Mandela autorizzò ed approvò l'attentato di Church street (19 morti e 217 feriti), oltre a molti altri minori, quanto ne sai?
Secondo Amnesty International Mandela era un terrorista e non un prigioniero politico, quanto ne sai?
Città del Capo, 6 dic – Si è spento ieri sera, all'età di 95 anni, Nelson Mandela. Ne ha dato l'annuncio, in un discorso televisivo, il presidente sudafricano Zuma. Su “Madiba” esiste una vasta agiografia che ne ha fatto un'icona del pacifismo mondiale, della tolleranza e dell'uguaglianza. Tutta...
ilprimatonazionale.it

venerdì 6 dicembre 2013

da Le scienze-it


A ogni vitigno il suo microbo, e il vino migliora

I microbi presenti sulla superficie dell'uva, che possono determinare non solo le infezioni della pianta ma anche la personalità del vino che se ne ricava, dipendono strettamente dalla regione geografica in cui è piantato un vitigno, dal clima e dalla varietà della vite. A stabilirlo è un'analisi delle popolazioni batteriche di 273 campioni di mosto provenienti da tutta la California. In prospettiva, la scoperta potrebbe aprire la strada a una manipolazione "scientifica" della qualità di un vino mediante lo sfruttamento di ceppi di lieviti e microbi (red)
Area geografica, clima e varietà dei vitigni: sono questi i tre parametri che determinano quali comunità di batteri e funghi sono presenti sui grappoli d'uva. A stabilirlo è uno studio apparso sulla rivista “Proceedings of the National Academy of Sciences” a firma di David Mills del Dipartimento di Viticoltura, enologia del Foods for Health Institute, dell'Università della Californa a Davis, che potrebbe avere importanti ricadute sulle tecniche di viticultura, dato che proprio i microbi sono responsabili non solo delle infezioni che possono colpire un vitigno ma anche delle sue caratteristiche organolettiche e in definitiva della personalità di un vino.

La fillosfera, cioè il microambiente presente sulle foglie di Vitis vinifera, la specie di vite da cui si ottiene il vino, è colonizzata da batteri e funghi che generalmente non sono in grado di sopravvivere alle condizioni della fase di fermentazione dell'uva, ovvero bassi valori di pH (elevata acidità), bassa concentrazione di ossigeno e concentrazioni relativamente alte di etanolo.

A ogni vitigno il suo microbo, e il vino migliora
Grappoli di un vitigno Chardonnay nella zona di coltivazione del Barolo: i risultati dello studio aprono la strada a una manipolazione dei microbi che determinano la personalità di un vino
Alcuni microbi però riescono a sopravvivere alla fermentazione e svilupparsi ulteriormente, alterando le caratteristiche del vino nelle fasi successive della lavorazione spesso in modo proficuo, poiché contribuiscono a determinare la cosiddetta complessità sensoriale di un vino, che può decretarne anche la fortuna commerciale.

Si sa per esempio che i saccaromiceti, e in particolare Saccharomyces cerevisiae, responsabili del processo di fermentazione e universalmente utilizzati anche nell'industria alimentare, non hanno un grande impatto su sentori e profumi, diversamente dai batteri dell'acido acetico, che trasformano l'etanolo in acido acetico, e dai lattobacilli, che dopo la fermentazione trasformano l'acido malico presente nell'uva in acido lattico e anidride carbonica.

Ma come è distribuito questo microbiota nelle diverse coltivazioni di vite? Finora nessuno studio era riuscito a rispondere a questa domanda, e neppure a escludere che vi fosse una forte componente di casualità.

In questo studio, gli autori hanno raccolto 273 campioni di mosto proveniente da tutta la California e prodotto con uve di due successivi raccolti, e li hanno analizzati con avanzate tecniche di sequenziamento genetico per determinare le diverse popolazioni microbiche in essi presenti.

Le analisi effettuate mostrano che le comunità batteriche che colonizzano la superficie dei grappoli erano strettamente correlate a tre fattori: la posizione geografica, il clima e la varietà di vite. Questi dati supportano l'ipotesi che il microbiota influenzi in modo decisivo il terroir, cioè l'insieme delle condizioni di una vigna che determinano personalità di un vino, con uno stretto legame col territorio di coltivazione.

I dati così ricavati potrebbero essere sfruttati dai viticoltori per elaborare metodiche di manipolazione delle comunità microbiche e migliorare così la qualità del vino, potendo per esempio sperimentare l'inoculazione controllata di ceppi batterici che hanno dato buoni risultati in vitigni simili.

giochi di luce maliziosi (quando al sole va di giocare)

domenica 1 dicembre 2013

domanda..

...le foto di donne nude è o no è pornografia?
da lipsblog.com attraverso goole immagine.
dubbio cosi goole favorisce o no distruzione della dinità delle donne?

un Appunto per il signor Riccardo Canesi

Il signor Riccardo Canesi era nelle liste del I.D.V ed non è stato eletto .se vuole fare politica si occupi dei problemi della gente come il lavoro ,la mancanza di moneta per pagare le bollette ,le tasse molte ed troppo alte,dei disagi e cadute di valori della società anzi che preoccuparsi della fusione delle due città Carrara e massa . Anzi se i due comuni si fondessero si ridurebbero i politici ed i dirigenti di tutte le ditte comunali .Questo perchè dovrebbero fondersi come ad esempio le due ditte per la raccolta dei rifiuti.Oppure fare in modo che il planetario di carrara diventi un centro internazionele di studio delle stelle ed occasione di lavoro

ig-nobel a riccardo canesi per questa notizia bomba

Riccardo Canesi
NOTIZIA SCONVOLGENTE , MASSA E CARRARA SI STANNO UNENDO !
Le città di Massa e di Carrara si sono avvicinate…quasi si toccano. Non è però la tettonica a zolle che le ha avvicinate (nonostante i frequenti e recenti terremoti) . Ormai ,secondo questo cartello stradale , posto da poco sull’Aurelia all’uscita del tunnel della Strada dei Marmi, le due città storicamente rivali distano 2 Km e non più 6 km (passando dalla Foce) o 11 km( passando dall’Aurelia).
Solo la sciatteria tipica locale può spiegare una cosa del genere. Il Km che da quel luogo separerebbe Massa o Carrara non si basa su alcun criterio .
Se misurassimo da lì la distanza dei due centri Massa sarebbe a circa 5 Km e Carrara a circa 6 Km.
Se il geniale segnalatore avesse tenuto conto del confine comunale il dato non sarebbe comunque in piedi perché Carrara non è a 1 Km ma nel luogo del cartello siamo già nel Comune di Carrara ed il confine del Comune di Massa non si trova ad 1 Km ma a poco meno di 200 metri .
Qualcuno ovviamente sosterrà che sono cretinate rispetto ai problemi dell’umanità e dell’universo ma certamente sono indice di ignoranza e di incuria da parte di chi dovrebbe amministrare la cosa pubblica che non giovano certo all’immagine del nostro territorio .
Dobbiamo per caso ringraziare la Progetto Carrara Spa che , tanto per rimanere nella segnaletica, ha una presidente che voleva intitolarsi addirittura (?!) una galleria ?

NOTIZIA SCONVOLGENTE , MASSA E CARRARA SI STANNO UNENDO !
Le città di Massa e di Carrara si sono avvicinate…quasi si toccano. Non è però la tettonica a zolle che le ha avvicinate (nonostante i frequenti e recenti terremoti) . Ormai ,secondo questo cartello stradale , posto  da poco sull’Aurelia all’uscita del tunnel della Strada dei Marmi, le due città storicamente rivali distano 2 Km e non più 6 km (passando dalla Foce) o  11 km( passando dall’Aurelia). 
Solo la sciatteria tipica locale può spiegare una cosa del genere. Il Km che da quel luogo separerebbe Massa o Carrara non si basa su alcun criterio .
Se misurassimo da lì la distanza dei due centri Massa sarebbe a circa 5 Km e Carrara a circa 6 Km.
Se il geniale segnalatore  avesse tenuto conto del confine comunale il dato non sarebbe comunque in piedi perché Carrara non è a 1 Km ma nel luogo del cartello siamo già nel Comune di Carrara ed il confine del Comune di Massa non si trova ad 1 Km ma a poco meno di 200 metri .
Qualcuno ovviamente sosterrà che sono cretinate rispetto ai problemi dell’umanità e dell’universo ma certamente sono indice di ignoranza e di incuria da parte di chi dovrebbe amministrare la cosa pubblica che non giovano certo all’immagine del nostro territorio . 
Dobbiamo per caso ringraziare la Progetto Carrara Spa  che , tanto per rimanere nella segnaletica, ha una presidente che voleva intitolarsi addirittura (?!) una galleria ?

minchia che figa