elezioni comunali carrara(2)
CONSIDERAZIONI SUL RISULTATO ELETTORALE
Un’analisi spassionata dei risultati elettorali mette in evidenza alcuni dati inoppugnabili.
Al di là dell’evidente e clamoroso boom inaspettato del Movimento 5
Stelle, difficile da valutare sia nel significato che nella prospettiva,
la prima è senza dubbio la pesante differenza tra i voti del Sindaco e
quella della maggioranza che lo sostiene. Una differenza di oltre undici
punti percentuali che a prima vista farebbe pensare ad un sindaco
incapace di riscuotere consenso all’interno del suo entourage.
In
realtà non è così. Più che flop del Sindaco il meno undici di Angelo
Zubbani (mentre tutti gli altri candidati hanno preso più voti)
rispetto alla percentuale ottenuta dalle liste che lo sostenevano va
letta come una gravissima emergenza etica. Un gravissimo problema
consistente nel fatto che in città ci sono troppe persone, con i
relativi simboli di cui sono titolari, disposte a vendersi per un piatto
di lenticchie. Ecco dunque che tutti, anche coloro che avevano speso
gli ultimi cinque anni a parlar male del Sindaco, si sono dati da fare
per salire sul carro del vincitore, sperando di sedersi a tavola o per
lo meno di accucciarsi sotto di essa come cagnolini attenti alle
briciole che possono cadere dal banchetto. Tutti insieme
appassionatamente, dai clerico-tradizionalisti ai trotzkisti, in attesa
di potersi gettare su qualche regalino pagato con i soldi dei cittadini.
E se non è emergenza etica questa …
Il secondo dato è il fallimento
totale del velleitarismo leghista e delle liste civiche, visto che il
vero vincitore delle elezioni, il Movimento 5 Stelle, è tutto meno
che una lista civica.
Nessuna di esse è riuscita è riuscita ad
eleggere neppure un consigliere . La proliferazione delle liste ha
naturalmente danneggiato in maniera rilevante il centro-destra, visto
che tanto la Lega quanto Identità Toscana e Caccia-pesca-ambiente non
sono certo movimenti di sinistra e avrebbero potuto non solo contribuire
a dare una immagine diversa allo schieramento moderato ma addirittura
riuscire ad eleggere un loro rappresentante in Consiglio se avessero
corso a sostegno del naturale candidato del centro-destra. Diverso il
discorso per Elvino Vatteroni, ma anche in questo caso è evidente che lo
strumento della lista civica non paga. Visto che la storia insegna
soltanto che la storia non insegna niente certamente anche tra cinque
anni qualcuno ci riproverà, ma ancora una volta sbatterà la faccia
contro il muro e contribuirà soltanto ad indebolire l’alternativa la
regime.
Da non dimenticare poi il suicidio del PDL, che paga
l’appoggio al governo Monti . La tardiva presa di posizione sulla
compensazione tra debiti e crediti e quell’inqualificabile furto che è
l’IMU sulla prima casa, senza contare l’inaccettabile intromissione dei
vertici nazionali e regionali sulla composizione delle liste, sono
state pagate davvero a caro prezzo . Occorreva intervenire prima e in
modo più deciso ma …
Infine un’ultima considerazione. Il regime è
riuscito a comprarsi metà dell’opposizione e a far fuori dal consiglio
comunale l’altra metà. Ma non Lanmarco Laquidara. E come dice Vasco
Rossi: “ Eh già. Sembrava la fine del mondo. Ma sono ancora qua.” E
nessuno riuscirà a zittirmi.
Lanmarco Laquidara
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