Castello di Comano
Uscita al casello di 'Aulla' della A15 Parma-La Spezia, seguire la strada
statale nr. 665 per Licciana Nardi, poi per Comano. Si oltrepassa il capoluogo
fino a raggiungere la frazione Castello.
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Comano
sorge, a circa 600 metri d'altitudine, nell'alta
valle del torrente
Taverone, tra pascoli e castagneti, circondato dalle alte
cime appenniniche e naturale controllore dei gioghi appenninici tra
le valli
del Secchia e del Taverone, i passi di Lagastrello e dell’Ospedalaccio
(oggi Cerreto), e del Passo di Tea verso Lucca.
La prima citazione di Comano risale all'anno
884, quando
fu donato da Adalberto, marchese di Toscana, al
monastero Benedettino
di Aulla, anche se da ritrovamenti archeologici il luogo sembra
essere stato abitato fin dall’epoca romana.
Nel
Medioevo il territorio, strategicamente importante
vista la sua posizone a cavallo fra Toscana ed Emilia, fu sottoposto all'egemonia
degli
Estensi e successivamente, nel 1164, a quella dei
Malaspina, dapprima indirettamente tramite la
famiglia
vassalla dei Dallo, signori dell’alta val di Serchio, e
in seguito direttamente quando
Spinetta Malaspina interviene
contro i parenti dell’assassinato Manuele Dallo, Bonacorso e Bacarino
Dallo: li sconfigge e li fa decapitare, occupando il castello. Un breve
periodo sotto i Lucchesi di
Castruccio Castracani, poi
nel 1478 Comano passò sotto la dominazione della
Repubblica
di Firenze, in seguito a Modena.
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Dell’antico
castello rimangono solo gli imponenti ruderi, ma la torre e la porta di
accesso sono state recentemente restaurate. Il fortilizio, sorto con funzioni
essenzialmente militari, è dominato, così come l'intera
vallata, da una
svettante torre circolare (che ha forti
somiglianze strutturali con quelle di
Treschietto,
Malgrate,
Bagnone a conferma
che anche Comano faceva parte del coordinato progetto difensivo Malaspiniano)
posta nel punto più elevato del rilievo, circondata da un’ampia
cinta muraria di forma trapezoidale (seppur fortemente
irregolare), dotata di
torri di fiancheggiamento e un'
unica
porta di accesso rivolta a monte. La torre sembra risalire al
XII° secolo, mentre la cinta muraria è, nella forma odierna,
successiva, frutto di ampliamenti in fasi diverse, l'ultima, quella che
l'ha dotata di
cinque torri rotonde agli angoli, risale
al XV° secolo. All'interno del recinto fortificato sono presenti le
rovine di un palazzo ed altri manufatti di epoca ed utilizzo incerto e
un pozzo. La sommità della torre è
priva di merlatura
ma si possono ancora notare i
beccatelli in pietra che
sostenevano l'apparato difensivo a sporgere (probabilmente in legno).
L'ingresso all'interno della torre avveniva originariamente attraverso
un piano rialzato costituito da strutture lignee retrattili (dopo i restauri
sostituite da una struttura in ferro). Il Castello è liberamente
visitabile.
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