LA STORIA DI BALILLA, IL RAGAZZO DI PORTORIA.
Dopo oltre due secoli di neutralità ed un glorioso passato, la Repubblica di Genova si schierò nella guerra di successione austriaca a fianco della Francia e della Spagna. Nel 1746 dovette subire l’occupazione da parte delle truppe di Vienna.
In una gelida mattina di dicembre di quello stesso anno, a Genova quartiere Portoria un drappello di soldati austriaci trascinava faticosamente un pesante mortaio che sprofondò nella strada fangosa.
Dopo oltre due secoli di neutralità ed un glorioso passato, la Repubblica di Genova si schierò nella guerra di successione austriaca a fianco della Francia e della Spagna. Nel 1746 dovette subire l’occupazione da parte delle truppe di Vienna.
In una gelida mattina di dicembre di quello stesso anno, a Genova quartiere Portoria un drappello di soldati austriaci trascinava faticosamente un pesante mortaio che sprofondò nella strada fangosa.
I soldati allora chiesero aiuto alla gente del posto e quando uno di
loro alzò il bastone contro un uomo per farsi ubbidire, un ragazzo di
circa undici anni, Giovan Battista Perasso detto Balilla, accese la
rivolta contro gli invasori tirando un sasso all'urlo "Che l'inse?" (“La
comincio?”, “Volete che cominci io?”. ).
Vera o meno la leggenda che ci viene tramandata, un fatto rimane certo: il grande moto popolare del 1746 consentì a Genova di liberarsi delle truppe austriache da poco entrate in città. La rivolta divampò per tutta la città e costrinse dopo cinque giornate di furiosi combattimenti gli austriaci alla fuga.
La ribellione entrò subito nella leggenda e nell’immaginario collettivo per assurgere, cent'anni dopo, a simbolo di tutti gli italiani in lotta contro le occupazioni straniere.
Durante il ventennio il fascismo inquadrò militarmente, chiamandoli Balilla, i bambini dai 6 ai 13 anni, e tutto sotto la supervisione di un Ente creato ad hoc nel 1926: l'Opera Nazionale Balilla. La Fiat nel, 1932, gli dedicò una delle prime utilitarie della storia ed ancora il regime chiamò così un sommergibile entrato in servizio nel 1928.
Nel 1947 il famoso «calcio da tavolo» fu chiamato «calcio Balilla».
La storia di Giovanni Battista Perasso però non fu mai storicamente accertata. L'esistenza di un non meglio specificato adolescente viene confermata dal diplomatico veneziano Cavalli che in un dispaccio del 13 gennaio 1747 scrisse di un ragazzo che aveva scagliato un sasso contro gli austriaci senza però aggiungerne il nome o soprannome. Nel 1881 una commissione nominata dal Comune di Genova, dopo aver sentito i vecchi di Portoria stabilì «la quasi certezza» che Giambattista Perasso figlio di Antonio Maria tintore di seta, era nato a Genova nella parrocchia di Santo Stefano il 26 ottobre 1735.
Dunque il Balilla avrebbe avuto all'epoca dei fatti 11 anni. Gli studi proseguirono ancora per anni fino a quando nel 1927 la Società Ligure di Storia Patria si arrese e sentenziò che non era possibile, sulla base dei documenti a disposizione, identificare con sicurezza il «ragazzo delle sassate».
Antonio A.
#accaddeoggi #repubblicadigenova #balilla
Vera o meno la leggenda che ci viene tramandata, un fatto rimane certo: il grande moto popolare del 1746 consentì a Genova di liberarsi delle truppe austriache da poco entrate in città. La rivolta divampò per tutta la città e costrinse dopo cinque giornate di furiosi combattimenti gli austriaci alla fuga.
La ribellione entrò subito nella leggenda e nell’immaginario collettivo per assurgere, cent'anni dopo, a simbolo di tutti gli italiani in lotta contro le occupazioni straniere.
Durante il ventennio il fascismo inquadrò militarmente, chiamandoli Balilla, i bambini dai 6 ai 13 anni, e tutto sotto la supervisione di un Ente creato ad hoc nel 1926: l'Opera Nazionale Balilla. La Fiat nel, 1932, gli dedicò una delle prime utilitarie della storia ed ancora il regime chiamò così un sommergibile entrato in servizio nel 1928.
Nel 1947 il famoso «calcio da tavolo» fu chiamato «calcio Balilla».
La storia di Giovanni Battista Perasso però non fu mai storicamente accertata. L'esistenza di un non meglio specificato adolescente viene confermata dal diplomatico veneziano Cavalli che in un dispaccio del 13 gennaio 1747 scrisse di un ragazzo che aveva scagliato un sasso contro gli austriaci senza però aggiungerne il nome o soprannome. Nel 1881 una commissione nominata dal Comune di Genova, dopo aver sentito i vecchi di Portoria stabilì «la quasi certezza» che Giambattista Perasso figlio di Antonio Maria tintore di seta, era nato a Genova nella parrocchia di Santo Stefano il 26 ottobre 1735.
Dunque il Balilla avrebbe avuto all'epoca dei fatti 11 anni. Gli studi proseguirono ancora per anni fino a quando nel 1927 la Società Ligure di Storia Patria si arrese e sentenziò che non era possibile, sulla base dei documenti a disposizione, identificare con sicurezza il «ragazzo delle sassate».
Antonio A.
#accaddeoggi #repubblicadigenova #balilla
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