In
esti dies, in cui lo caldo alito del Saladino pervade le nostre terre,
ingiallendo i cambi et seccando 'l suolo, est cosa facile cadere in
tentazione et cedere ad allettanti dimoniache offerte. Lo cocente sole
estivo priva lo corpore d'ogne goccia d'agua, spingendo 'l desperato cavalier a cercar una fonte ove abbeverarsi.
E che dire dei poveri christi c'oggi attendon fora le mura de' Gerosilemme l'ordine pe' mover pugna contra i bastioni saraceni, ove l'afa ancor più v'è presente? Quando la lingua par più arida delle sabbie dello deserto, anco 'l più fetido fluido divien ambrosia all'occhi dell'assetato. Si prenda ad esempio l'albionico Orso de' Grylle, ch'in sfavorevole circostanza bibe 'l piscio suo cum ingordo facere.
Ma ecco, quando tutto par volgere al peggio pello palato dello riarso messere, che junge misteriosa mano a portargli auxilio. Una mano minuta et glabra dalle flave carni, recante tra le esili falangi una tazza colma d'aureo fluido sprigionante profumi di terre assai lungi dalle nostre.
L'assetato homo, tradito dallo suo stesso corpore, vien 'sì traviato verso 'l peccato, giacché colto in summa debolezza et, una volta ingollata la seduzente sostanza, giammai sarà più 'l pio messere d'un tempo.
La scaltra mano altro non è che quella del gran Khan dei lontani regni del Catai, una landa ove le genti han tutte li occhi sottili tanto'è 'l tempo che passano a mirar lo petto dell'inimici coi lor letali archi.
Lo regnante di cotesto astioso popolo se presenta ogne estate tra le nostre genti sotto molteplici forme, arribando a calzar financo le vesti d'un molesto amerindo dall'ispanica favella solerto a pronunziar "observa la mea falange".
Poscia una facere 'sì ipnotizzante, degno della peggior magia negra, giuoco facile trova egli tra i sempliciotti ai quali propina lo suo ingannevole intruglio.
Criato gratiae all'infuso de ignote plante d'oriente, lo fluido dal paglierino dimonio offerto corrompe l'animo et lo corpo, spingendo anco lo più probo viro ad abiurar alli suoi costumi et ad prestar servigio ad uno novo padrone.
Mai s'accetti la mano tesa dello inimico, volta a traviar li sodali portandoli alli Inferi!
Pe' spegner la sete nelle giornate de' calura, si ritorni a produrre la vera bevanda zuccherina degna d'esser bevuta dalli cavalieri: prodotto dallo nettare delle api, lo idromele leverà l'arsura dalle fauci delli sodali, lasciando un bon gusto sullo palato sine la presentia de' diaboliche substantie como li cristalli de' saccaro bianco o li dulcificanti.
Si spenga la sete collo justo liquido!
E che dire dei poveri christi c'oggi attendon fora le mura de' Gerosilemme l'ordine pe' mover pugna contra i bastioni saraceni, ove l'afa ancor più v'è presente? Quando la lingua par più arida delle sabbie dello deserto, anco 'l più fetido fluido divien ambrosia all'occhi dell'assetato. Si prenda ad esempio l'albionico Orso de' Grylle, ch'in sfavorevole circostanza bibe 'l piscio suo cum ingordo facere.
Ma ecco, quando tutto par volgere al peggio pello palato dello riarso messere, che junge misteriosa mano a portargli auxilio. Una mano minuta et glabra dalle flave carni, recante tra le esili falangi una tazza colma d'aureo fluido sprigionante profumi di terre assai lungi dalle nostre.
L'assetato homo, tradito dallo suo stesso corpore, vien 'sì traviato verso 'l peccato, giacché colto in summa debolezza et, una volta ingollata la seduzente sostanza, giammai sarà più 'l pio messere d'un tempo.
La scaltra mano altro non è che quella del gran Khan dei lontani regni del Catai, una landa ove le genti han tutte li occhi sottili tanto'è 'l tempo che passano a mirar lo petto dell'inimici coi lor letali archi.
Lo regnante di cotesto astioso popolo se presenta ogne estate tra le nostre genti sotto molteplici forme, arribando a calzar financo le vesti d'un molesto amerindo dall'ispanica favella solerto a pronunziar "observa la mea falange".
Poscia una facere 'sì ipnotizzante, degno della peggior magia negra, giuoco facile trova egli tra i sempliciotti ai quali propina lo suo ingannevole intruglio.
Criato gratiae all'infuso de ignote plante d'oriente, lo fluido dal paglierino dimonio offerto corrompe l'animo et lo corpo, spingendo anco lo più probo viro ad abiurar alli suoi costumi et ad prestar servigio ad uno novo padrone.
Mai s'accetti la mano tesa dello inimico, volta a traviar li sodali portandoli alli Inferi!
Pe' spegner la sete nelle giornate de' calura, si ritorni a produrre la vera bevanda zuccherina degna d'esser bevuta dalli cavalieri: prodotto dallo nettare delle api, lo idromele leverà l'arsura dalle fauci delli sodali, lasciando un bon gusto sullo palato sine la presentia de' diaboliche substantie como li cristalli de' saccaro bianco o li dulcificanti.
Si spenga la sete collo justo liquido!
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