Il sesso a pagamento: da condanare sempre?
Triste, antico, consentito, vietato, divertente, utile. Ma pagare una donna per il sesso, è mai comprensibile?
Degli uomini che pagano per il sesso sappiamo che appartengono a
tutti i gruppi sociali, che sono giovani e vecchi, poveri e
ricchi, sposati e celibi, operai e professori
universitari, di destra e di sinistra, religiosi e atei. In
sintesi, sono uomini qualunque. Questo significa, all'inverso, che
qualunque uomo può essere cliente. Perché non parliamo di una
patologia o di una devianza dalla "norma" maschile, ma di
comportamenti che sono dentro quella norma, nella
"normalità".
Ce lo confermano i numeri: sono tra il 10% e il 40% della popolazione maschile in tutti i paesi per cui esistono dati. Non solo, ma uomini clienti e non clienti hanno più cose in comune di quante li distinguono: condividono una cultura della disponibilità femminile (affettiva, sessuale, materiale), una visione del sesso come prestazione, una rappresentazione del desiderio come obbligo, sforzo, esercizio di potere... Condividono, insomma, i modelli egemoni che costruiscono la mascolinità.
Nei racconti delle loro esperienze, i clienti si dipingono come stalloni infaticabili, animati da un'incrollabile convinzione circa gli orgasmi plurimi che la prostituta avrebbe avuto. Descrivono gli amplessi (tutti uguali) in dettagli minuziosi, manifestando una soddisfazione ricorrente: "Era come in un video Youporn" o "era come in un film a luci rosse". Un mercato del desiderio, comunicato in un gergo del sesso totalmente anglicizzato e ristretto in acronimi cui corrispondono prestazioni, ognuna con una sua tariffa.
Oggi assistiamo alla crescita di un interesse nuovo e diffuso verso la "domanda" di servizi sessuali. Lo stigma che grava da secoli sulle donne che si prostituiscono colpisce progressivamente (ma senza abbandonare le donne, o al massimo trasformandole in vittime passive) anche gli uomini che pagano. Nessun uomo in un consesso pubblico confessa volentieri di frequentare prostitute, nemmeno in Italia. E diversi paesi, dalla Svezia fino alla Francia della recente legge neo-proibizionista, hanno deciso di partire proprio dai clienti per sradicare il mercato del sesso.
La verità vera, al di là del fatto che il sesso a pagamento rimanga una sorta di transazione più o meno libera e legittima, a seconda di casi e dei luoghi, tra due (si spera) adulti consapevoli, la verità dicevamo resta che esiste sempre un modo più sottile elegante, mascolino, sensuale, affascinante, insomma "naturale" per riuscire a portare a letto una donna, senza dover ricorrere al denaro. Si chiama seduzione. E quando invece si riduce a, o preferisce pagarla, in qualche modo il maschio evidenza la sua incapacità a farlo.
Ce lo confermano i numeri: sono tra il 10% e il 40% della popolazione maschile in tutti i paesi per cui esistono dati. Non solo, ma uomini clienti e non clienti hanno più cose in comune di quante li distinguono: condividono una cultura della disponibilità femminile (affettiva, sessuale, materiale), una visione del sesso come prestazione, una rappresentazione del desiderio come obbligo, sforzo, esercizio di potere... Condividono, insomma, i modelli egemoni che costruiscono la mascolinità.
Nei racconti delle loro esperienze, i clienti si dipingono come stalloni infaticabili, animati da un'incrollabile convinzione circa gli orgasmi plurimi che la prostituta avrebbe avuto. Descrivono gli amplessi (tutti uguali) in dettagli minuziosi, manifestando una soddisfazione ricorrente: "Era come in un video Youporn" o "era come in un film a luci rosse". Un mercato del desiderio, comunicato in un gergo del sesso totalmente anglicizzato e ristretto in acronimi cui corrispondono prestazioni, ognuna con una sua tariffa.
Oggi assistiamo alla crescita di un interesse nuovo e diffuso verso la "domanda" di servizi sessuali. Lo stigma che grava da secoli sulle donne che si prostituiscono colpisce progressivamente (ma senza abbandonare le donne, o al massimo trasformandole in vittime passive) anche gli uomini che pagano. Nessun uomo in un consesso pubblico confessa volentieri di frequentare prostitute, nemmeno in Italia. E diversi paesi, dalla Svezia fino alla Francia della recente legge neo-proibizionista, hanno deciso di partire proprio dai clienti per sradicare il mercato del sesso.
La verità vera, al di là del fatto che il sesso a pagamento rimanga una sorta di transazione più o meno libera e legittima, a seconda di casi e dei luoghi, tra due (si spera) adulti consapevoli, la verità dicevamo resta che esiste sempre un modo più sottile elegante, mascolino, sensuale, affascinante, insomma "naturale" per riuscire a portare a letto una donna, senza dover ricorrere al denaro. Si chiama seduzione. E quando invece si riduce a, o preferisce pagarla, in qualche modo il maschio evidenza la sua incapacità a farlo.
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