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Le tre fasi del sorbetto
La struttura di un sorbetto, come quella di un gelato, è particolarmente complessa e contiene tutte e tre le fasi della materia con componenti solide, liquide e gassose. Possiamo descriverla come dei piccoli cristalli di ghiaccio e bollicine di aria dispersi in uno sciroppo di zucchero a temperature sotto lo zero. Il ghiaccio è senza dubbio l’ingrediente fondamentale. Durante la produzione la miscela viene raffreddata. L’acqua pura si trasforma in ghiaccio a zero °C; tuttavia in presenza di altre sostanze, come lo zucchero, la temperatura di congelamento diminuisce. A mano a mano che i cristalli di ghiaccio si separano dalla soluzione lo zucchero si concentra, e quindi sono necessarie temperature sempre più basse per formare nuovi cristalli di ghiaccio. Alle temperature a cui è normalmente servito un sorbetto (tra i -10 °C e i -12 °C) c’è ancora un po’ di acqua zuccherata in cui sono sospesi i cristalli di ghiaccio. Più la temperatura si abbassa meno acqua liquida è presente e più il sorbetto diventa duro, sino a quando tutto si solidifica attorno ai -14 °C.
Durante il raffreddamento la miscela viene continuamente mescolata sia per mantenere piccoli i cristalli di ghiaccio sia per inglobare minuscole bollicine di aria che aiutano a rendere il sorbetto meno denso e più morbido. La sensazione gustativa che proviamo mangiando un gelato o un sorbetto dipende dalle proporzioni relative di ghiaccio, zucchero, aria e, per i gelati, grassi. I sorbetti sembrano più freddi al palato perché hanno uno scarso o nullo contenuto di grassi e una quantità di aria inglobata inferiore rispetto al gelato.
In un gelato sia i grassi che le proteine del latte contribuiscono a stabilizzare le bollicine d’aria, ponendosi sulla loro superficie e impedendo che si aggreghino tra di loro per formare bolle sempre più grandi e poi sfuggire. Per questo motivo un gelato riesce a inglobare molta più aria di un sorbetto, dove latte e grassi sono assenti. L’aria inglobata rallenta anche la crescita dei cristalli di ghiaccio permettendo al gelato di essere conservato per un po’. In un sorbetto il compito di inglobare aria è svolto dalla soluzione zuccherina che raffreddandosi e concentrandosi diventa più viscosa, riuscendo a incorporare un poco di aria, aiutata eventualmente dalle proteine presenti.
In passato per ammorbidire i sorbetti e inglobare aria si aggiungeva dell’albume parzialmente montato. Per via della possibilità di contrarre la salmonella, a meno di usare albumi pastorizzati, questa pratica è ora in disuso. Una via alternativa è quella di aggiungere della gelatina. A volte al sorbetto si aggiunge un distillato o un vino liquoroso. L’alcool etilico riduce molto la temperatura di congelamento della miscela e bastano anche percentuali molto piccole per rendere il sorbetto molto liquido. In questo caso si è soliti servirlo in un bicchiere in modo da poterlo bere.
Se avete una macchina casalinga per fare il gelato provate a fare un sorbetto, tenendo gli zuccheri totali tra il 22 e il 30 per cento, inclusi quindi quelli già presenti nella frutta, e usando il 30-50 per cento di succo o purea di frutta di stagione, riscoprendo così la frescura che può dare l’antenato del gelato.
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