Struttura e organizzazione
L’Orto botanico, che si estende su una superficie di circa tre ettari, attualmente è suddiviso in quattro settori:
- la Scuola botanica, che ospita le collezioni sistematiche e diversi alberi monumentali;
- l’Orto del Mirto dove sono coltivate le piante officinali;
- il Piazzale dedicato a Giovanni Arcangeli (
praefectus dal 1881 al 1915), dove crescono due imponenti esemplari di palma del Cile (
Jubaea chilensis) e dove sorge il fabbricato che ospita l’Erbario ed alcuni laboratori del dipartimento di Biologia.
- l’arboreto.
Le principali collezioni
Particolare di una tavola di erbario
Arboreto – destinazione d’uso:
didattica, divulgazione Nella
parte dell’Orto Botanico situata a nord, si estende l’arboreto, dove
sono coltivati alberi, principalmente appartenenti al gruppo delle
conifere e delle amentifere. Sono disposti in parcelle di forma
irregolare, attraversate da sentieri, secondo lo schema d’impianto
proposto nel XIX secolo dai prefetti Gaetano Savi e Teodoro Caruel.
Anche in altri settori si trovano alberi di grande rilevanza storica,
come nell’Orto del Cedro, dove vivono i due esemplari più vecchi
dell’Orto: una
Magnolia grandiflora L. ed un
Ginkgo biloba L., piantati nel 1787 dal prefetto Giorgio Santi.
Collezione sistematica – destinazione d’uso:
didattica, divulgazione
Questa collezione consiste in una raccolta di piante raggruppate per
famiglie nelle aiuole della “Scuola Botanica”, secondo un criterio
didattico-sistematico. L’impianto fu ideato e realizzato, nella seconda
metà dell’Ottocento, dal botanico Teodoro Caruel. Questo settore è stato
recentemente recuperato ed in parte restaurato per un totale di 50,
dove sono state raccolte oltre 550 specie appartenenti a 39 famiglie.
Questo tipo di disposizione consente di apprezzare le affinità esistenti
tra i vari gruppi vegetali, mediante l’osservazione diretta e
l’immediato confronto delle strutture fiorali, del tipo di accrescimento
e di altri aspetti morfologici.
Flora officinale – destinazione d’uso:
ricerca, didattica e divulgazione
Anche l’Orto botanico di Pisa, come quelli di Padova e di Firenze, è
nato come “Giardino dei Semplici”. Attualmente, nel settore detto “Orto
del Mirto” per la presenza di un vetusto esemplare di
Myrtus communis L. subsp.
tarentina
(L.) Arcangeli, vengono coltivate circa 140 specie di piante
officinali, alcune utilizzate anche dalla farmacopea ufficiale italiana
come il ricino (
Ricinus communis L.), la digitale (
Digitalis purpurea L.), ecc.
Victoria cruziana, mantenuta nella Serra delle piante acquatiche tropicali dove si riproduce spontaneamente
Piante acquatiche – destinazione d’uso:
didattica, divulgazione, conservazione
Si tratta di una collezione di specie prevalentemente autoctone,
adattate alla vita negli ambienti ricchi di acqua che un tempo
caratterizzavano ampiamente il territorio toscano. Alcune di queste,
come la farferugine di palude (
Caltha palustris L.) non
esistono più negli ambienti naturali. Altre sono fortemente minacciate e
rischiano di scomparire a causa dell’inquinamento delle acque e delle
ripetute bonifiche idrauliche, come l’ibisco palustre (
Hibiscus palustris L.) ed il nannufero (
Nuphar lutea (L.) S. et S.). Inoltre, vengono coltivate anche svariate piante acquatiche esotiche come
Victoria regia Lindley.
Geofite mediterranee – destinazione d’uso:
ricerca Si tratta di una collezione che raccoglie specie erbacee afferenti prevalentemente ai generi
Gagea,
Tulipa,
Muscari,
ecc., raccolte in diverse località della penisola e che costituiscono
oggetto di studi citotassonomici e geobotanici da parte di un gruppo di
ricerca.
Succulente – destinazione d’uso:
didattica
Un’intera serra dell’Orto Botanico ospita sia piante a succulenza
caulinare appartenenti alle famiglie Cactaceae ed Euphorbiaceae, sia
esemplari a succulenza fogliare dei generi
Aloe ed
Agave
e della famiglia delle Crassulaceae. La disposizione delle specie segue
due criteri: uno sistematico ed uno geografico. Nel primo caso gli
esemplari sono coltivati in vaso e disposti ordinatamente su appositi
bancali in muratura; nel secondo caso le piante sono state messe a
dimora in piena terra in aiuole appositamente allestite.
Attività e progetti
Fin dalla sua origine l’Orto ha svolto un’importante funzione nelle
attività didattiche universitarie. Oggi l’Orto è fonte di materiale per
vari corsi di Botanica, afferenti a quattro facoltà universitarie, che
prevedono esercitazioni o dimostrazioni basate sull’impiego di materiale
vegetale fresco, preparato dal personale dell’Orto, sia utilizzando le
piante in collezione, sia raccogliendo i campioni vegetali in campagna.
L’attività didattica, tuttavia non si limita ai soli corsi
universitari: sono migliaia gli scolari e gli studenti, provenienti da
scuole di ogni ordine e grado del territorio nazionale, che effettuano
ogni anno la visita guidata all’Orto Botanico.
Alcune scolaresche cittadine seguono uno specifico programma,
concordato con gli insegnanti, sull’evoluzione del regno vegetale, sugli
alberi monumentali, ecc., articolati in lezioni teorico-pratiche con
impiego di piante fresche (realizzate a scuola dagli insegnanti o
nell’aula didattica dell’Orto dal personale dell’Orto e del Museo
botanico) ed in visite guidate, su percorsi appositamente tracciati
nell’Orto. Nel corso del 2009 sono stati accompagnati in visita
guidata, su itinerari prestabiliti o comunque concordati con gli
insegnanti, circa 2.500 alunni appartenenti a 76 classi di ogni ordine e
grado e 17 gruppi organizzati di adulti.
Non mancano infine proposte educative per il pubblico generico, che
può accedere all’Orto durante tutto l’anno. Le attività in questo
settore hanno inoltre subito un notevolissimo impulso in seguito
all’adesione dell’Orto Pisano alle settimane nazionali della cultura
scientifica, promosse dal MURST ogni anno a partire dal 1991. Sono state
organizzate manifestazioni con specifiche iniziative, concretizzate
nell’allestimento di mostre tematiche, nella produzione di guide,
audiovisivi e sussidi didattici su elaboratore elettronico. Tramite
questionari sono stati rilevati il gradimento del pubblico nei confronti
di queste iniziative e i
desiderata per i programmi futuri.
Le collezioni dell’Orto sono anche un supporto ai vari programmi di
ricerca attivi presso i diversi settori del Dipartimento. Essi sono
indirizzati su aspetti biologici, genetici e naturalistici della
ricerca, e anche su settori più strettamente applicativi quali quello
farmaceutico, veterinario ed agrario. Nell’Orto vengono coltivate
piante in pericolo di scomparsa in Italia e nel mondo. Di queste piante
sono raccolti i semi che, dopo un’accurata preparazione, sono conservati
nella “banca” dell’Orto, in collaborazione con le principali “banche
semi” europee. Le collezioni di semi consentono di conservare anche le
piante che non potranno sopravvivere negli ambienti naturali sottoposti a
eccessiva pressione antropica.