Giulia Sarti (M5s), gaffe su Facebook: 5000 euro per tutti i pensionati. Ma la riforma costa come tutto il Pil
Pubblicato: 14/11/2013 21:36 CET | Aggiornato: 15/11/2013 20:21 CET
"Possiamo dire che siamo governati da un branco di ANALFABETI e FESSINI?". Comincia così il post su Facebook della deputata M5s Giulia Sarti. Che ha proposto una riforma un po' spericolata del sistema pensionistico.
"In Italia - scrive la Sarti - abbiamo 23.431.319 pensionati, i quali percepiscono complessivamente € 270.469.483.350. Se noi garantiamo - prosegue la Sarti - a tutti i pensionati 5000 euro al mese ci rimangono €153.312.888.350. Domanda: quanti redditi di cittadinanza possiamo garantire sapendo che la nostra proposta vale circa 30 miliardi?"
Calcolatrice alla mano, i conti non tornano. Ed erogare 5000 euro al mese a tutti i pensionati - 60 mila euro all'anno - vorrebbe dire spendere la cifra record di 1.405.879.140.000 euro. 1400 miliardi: poco meno dei 1600 miliardi di euro dell'intero prodotto interno lordo nazionale. Abbastanza, insomma, per mandare in bancarotta il Paese in tempi rapidissimi.
A trarre in inganno la deputata forse la confusione tra importo medio annuo (l'ultima voce in basso a destra della tabella pubblicata sotto) e mensile, come forse inizialmente ipotizzato. Un'ora dopo la pubblicazione, la deputata ha quindi rimosso il proprio post.
"In Italia - scrive la Sarti - abbiamo 23.431.319 pensionati, i quali percepiscono complessivamente € 270.469.483.350. Se noi garantiamo - prosegue la Sarti - a tutti i pensionati 5000 euro al mese ci rimangono €153.312.888.350. Domanda: quanti redditi di cittadinanza possiamo garantire sapendo che la nostra proposta vale circa 30 miliardi?"
Calcolatrice alla mano, i conti non tornano. Ed erogare 5000 euro al mese a tutti i pensionati - 60 mila euro all'anno - vorrebbe dire spendere la cifra record di 1.405.879.140.000 euro. 1400 miliardi: poco meno dei 1600 miliardi di euro dell'intero prodotto interno lordo nazionale. Abbastanza, insomma, per mandare in bancarotta il Paese in tempi rapidissimi.
A trarre in inganno la deputata forse la confusione tra importo medio annuo (l'ultima voce in basso a destra della tabella pubblicata sotto) e mensile, come forse inizialmente ipotizzato. Un'ora dopo la pubblicazione, la deputata ha quindi rimosso il proprio post.
AGGIORNAMENTO DELLE 20.13 "ll post a cui avete dato risalto non è opera mia". Giulia Sarti, contattando direttamente L'Huffpost, fa sapere di non essere responsabile del post pubblicato sul suo profilo pubblico. Diamo conto della sua posizione segnalando che la stessa pagina da questa mattina risulta cancellata. (f.b.)