Una pallida faccia e un velo nero
spesso fo fa pensoso della morte;
ma non in frotta io cerco le tue porte,
quando piange il novembre, o cimitero.
Cimitero m'è il mondo allor che il sole
ne la serenità di maggio splende
e l' aura fresca move l'acqua e i rami
e un desio dolce spiran le viole
e ne le rose un dolce ardor s' accende
e gli uccelli tra il verde fan richiami:
quando più par che il tutto 'l mondo s' ami
e le fanciulle in danza aprono le braccia,
veggo tra 'l sole e me una sola faccia,
pallida faccia velata di nero.
Giosuè Carducci(1855-1907)
dedic<ta ad una amica
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