domenica 12 gennaio 2014

da millequadri.it

Manet, Édouard- “Le Déjeuner sur l’herbe” – “La colazione sull’erba” (1862-1863)

Edouard Manet, “La colazione sull’erba” (1862-1863)
Olio su tela – cm 208 × 264  - Musée d’Orsay, Parigi 
Edouard Manet "La colazione sull'erba" (1862-1863)
Edouard Manet “La colazione sull’erba” (1862-1863)
“La colazione sull’erba” è una delle opere più conosciute di Manet e dell’intero XIX secolo ma il successo arrivò molto tardi. Il dipinto di grandi dimensioni venne presentato da Manet al Salon del 1863 ma venne rifiutato. E’ importante sottolineare come Manet, a differenza del nucleo fondatore degli impressionisti, volesse affermare la propria arte attraverso il più tradizionale degli appuntamenti, quel Salon appunto, che lo bocciò amaramente.
Nel 1863 venne però organizzato da Napoleone III il Salone dei rifiutati proprio per accogliere le opere respinte dagli accademici e “Colazione sull’erba” rientrò in questa esposizione. Ma le critiche furono ugualmente molto pesanti; perché? Cosa aveva di così insolito questo dipinto per attirare tanta avversione da parte della critica e del pubblico borghese che era il destinatario principale delle opere?
Per comprenderlo è interessante fare riferimento al vincitore di quell’edizione del Salon. Si tratta di Cabanel, un pittore accademico tra i più in vista che vinse con “La nascita di Venere”. Cabanel rientra in quel gruppo di pittori conosciuti come pompiers  , artisti di solida preparazione tradizionale che, avulsi dai fermenti e dalle innovazioni, proseguivano, chiusi in una torre d’avorio, il loro percorso che si rifaceva ai temi classici della pittura come la ritrattistica e le opere di carattere mitologico. La Venere di Cabanel colpisce per la bellezza del nudo che è un nudo idealizzato, di una dea. Ecco l’elemento chiave dello scandalo in Manet. La donna che insieme a due uomini vestiti in mezzo ad un bosco sta facendo colazione si presenta non come un nudo idealizzato; si tratta piuttosto di una donna comune, spogliata.
Sul piano compositivo ci sono tre piani dell’opera. Le tre grandi figure naturalmente; poi in primo piano in basso sulla sinistra una grande e bellissima natura morta che rappresenta la colazione; infine un fondale in qualche modo slegato e disomogeneo con il resto del dipinto dove si intravede una donna che si trova immersa con le gambe in un corso d’acqua. Quello che stonava alla vista della critica del tempo era l’incongruenza tra elementi antichi (Manet era un grande conoscitore dei temi della pittura rinascimentale) e moderni. La prospettiva improbabile, le zone di fondale simili ad un non finito, gli accostamenti cromatici oltre naturalmente all’azzardo di porre una donna spogliata con due uomini in  un bosco erano tutti aspetti che non potevano essere compresi e che invece hanno fatto di questo quadro un’opera chiave della storia e dell’evoluzione della pittura.(Sig)

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