martedì 2 luglio 2013

tramite marco guarguaglini e le cazzate vegane

2013 · 07:00

Denunciare gli animalisti per maltrattamento animali? Non ha prezzo

946501_572682889439499_596860207_nPer anni una delle mansioni da gavetta di noi ricercatori non ancora laureati era quella di scendere in stabulario, trasferire i ratti dalle gabbie sporche a quelle pulite. Riempire le nuove appena sterilizzate di truccioli, dare nuovo cibo e acqua. Separare i maschi dalle femmine, selezionarli per l’accoppiamento, separare i maschi troppo violenti ecc. Insomma dovevamo fare tutto il possibile per rendere la vita di questi animali meno stressante possibile. Igiene e sovraffollamento erano le preoccupazioni principali. E facevamo questo perfino durante le vacanze di Natale o di Pasqua.
Mi ricordo come se fosse oggi quanto invece i topi puzzassero. I ratti se tenuti in buone condizioni igieniche (come lo sono nei laboratori) non puzzano per niente. Ma i topi: non importa che gli cambiate la gabbia ogni giorno, sterilizziate tutto e cambiate cibo, acqua e i truccioli, basta che facciano una sola pipì e l’intera stanza puzzerà.
Ed è proprio quello che hanno scoperto a loro spese gli animalisti che hanno “liberato” i topi da un laboratorio di Milano. Vi ricordate?
A quanto pare gli animalisti trattano i topi peggio che in laboratorio, molto peggio. Decine dentro scatoloni e gabbiette improvvisate, nessuna pulizia delle gabbie e ricambio dei truccioli, nessun controllo della temperatura, risse continue tra maschi, maschi e femmine mischiati tanto che stanno già proliferando come… topi. Le immagini che potete vedere qua sarebbero bastate alle autorità per far chiudere qualsiasi laboratorio di ricerca per maltrattamento degli animali. I ricercatori sarebbero stati denunciati e la loro carriera finita.
Dicevo, pare che l’abbiano imparato a loro spese e ora ne stiano pagando le conseguenze ma dentro a casa loro. Mi immagino gli odori in estate in una casa di Milano, gli animali sovraffollati che boccheggiano per l’aria, arriveranno poi le malattie non solo per il sovraffollamento e la totale mancanza di igiene ma soprattutto per le ferite che i maschi si infieriscono in spazi così angusti. Non siete mai stati morsi da un ratto o da un topo? Ah, vi siete persi certe lame affilate! Pensate nella carne di un altro ratto o topo magari con la ferita esposta nelle sue feci mai state pulite dalla gabbia, temperatura intorno ai 30 gradi e puff il gioco è fatto: infezione, pus, febbre, dolore. Se non te ne accorgi in tempo sono guai. Ti ritrovi un cadavere nella colonia dentro una scatola sovraffollata e chissà cosa ne viene fuori. Si riscontrano anche casi di cannibalismo che vi credete. A quel punto cosa fa l’animalista? Antibiotici non è possibile perché sono stati testati su altri animali. Abbatterlo perché sta soffrendo? Giammai!
Chissà che alla fine gli animalisti non si scarichino da internet il manuale del buon stabularista e seguano le stesse procedure dei laboratori di ricerca. Altrimenti li si potrebbe denunciare per maltrattamento degli animali? O fa troppo ridere?

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