martedì 29 maggio 2012

da castellitoscana.com

Castello di Comano


Uscita al casello di 'Aulla' della A15 Parma-La Spezia, seguire la strada statale nr. 665 per Licciana Nardi, poi per Comano. Si oltrepassa il capoluogo fino a raggiungere la frazione Castello.



Comano sorge, a circa 600 metri d'altitudine, nell'alta valle del torrente Taverone, tra pascoli e castagneti, circondato dalle alte cime appenniniche e naturale controllore dei gioghi appenninici tra le valli del Secchia e del Taverone, i passi di Lagastrello e dell’Ospedalaccio (oggi Cerreto), e del Passo di Tea verso Lucca.
La prima citazione di Comano risale all'anno 884, quando fu donato da Adalberto, marchese di Toscana, al monastero Benedettino di Aulla, anche se da ritrovamenti archeologici il luogo sembra essere stato abitato fin dall’epoca romana.

Nel Medioevo il territorio, strategicamente importante vista la sua posizone a cavallo fra Toscana ed Emilia, fu sottoposto all'egemonia degli Estensi e successivamente, nel 1164, a quella dei Malaspina, dapprima indirettamente tramite la famiglia vassalla dei Dallo, signori dell’alta val di Serchio, e in seguito direttamente quando Spinetta Malaspina interviene contro i parenti dell’assassinato Manuele Dallo, Bonacorso e Bacarino Dallo: li sconfigge e li fa decapitare, occupando il castello. Un breve periodo sotto i Lucchesi di Castruccio Castracani, poi nel 1478 Comano passò sotto la dominazione della Repubblica di Firenze, in seguito a Modena.
Dell’antico castello rimangono solo gli imponenti ruderi, ma la torre e la porta di accesso sono state recentemente restaurate. Il fortilizio, sorto con funzioni essenzialmente militari, è dominato, così come l'intera vallata, da una svettante torre circolare (che ha forti somiglianze strutturali con quelle di Treschietto, Malgrate, Bagnone a conferma che anche Comano faceva parte del coordinato progetto difensivo Malaspiniano) posta nel punto più elevato del rilievo, circondata da un’ampia cinta muraria di forma trapezoidale (seppur fortemente irregolare), dotata di torri di fiancheggiamento e un'unica porta di accesso rivolta a monte. La torre sembra risalire al XII° secolo, mentre la cinta muraria è, nella forma odierna, successiva, frutto di ampliamenti in fasi diverse, l'ultima, quella che l'ha dotata di cinque torri rotonde agli angoli, risale al XV° secolo. All'interno del recinto fortificato sono presenti le rovine di un palazzo ed altri manufatti di epoca ed utilizzo incerto e un pozzo. La sommità della torre è priva di merlatura ma si possono ancora notare i beccatelli in pietra che sostenevano l'apparato difensivo a sporgere (probabilmente in legno). L'ingresso all'interno della torre avveniva originariamente attraverso un piano rialzato costituito da strutture lignee retrattili (dopo i restauri sostituite da una struttura in ferro). Il Castello è liberamente visitabile.

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